«Da dove vengo io, se il governo dice che uno è colpevole, allora è innocente. È diverso qui?». Nadya Light, da immigrata russa, lo sa bene. Sono queste le parole che mi sono annotato in una delle piccole sale di un cinema urbano, tra scale in cemento e numeri e lettere alla vagone merci. Ad... Continue Reading →
Il Mulo
Prima del «silenzio in sala», riesco a sedermi con l’amico reazionario, e padre irresistibile, col coetaneo scienziato religioso – custode di Terra Santa, ebraista, islamista, compagnia cantante – e soprattutto «nerd» in borghese, e col «terrone» – pardon! – acculturato e assetato-disidratato d’arte, magari instagrammabile, riesco insomma a sedermi sulle giganti immagini dei giocattoloni parlanti... Continue Reading →